nuove rotte della scultura spagnola

L’amico Trivigante, vulcano di idee come sempre, ci addita la nuova rotta – nel senso in cui si dice che un esercito è in rotta – della scultura italiana contemporanea attraverso una dotta disamina di un monumento alla parabola satellitare o al pentolone per vin brulè o qualcuno suggerisce alla forza magnetica, chi lo sa, anche perché l’arte è polivalenza semantica contro il discorso monologico del potere e nel suo disseminare il senso fermatemi subito vi prego anzi fermateli questi scultori perché quel senso – nel senso in cui uno dice: questa cosa mi fa senso –  mi sa che è stato purtroppo già disseminato in giro. Almeno in Spagna, i semi – nel senso in cui a Venezia si dice a uno: ti xe sémo – sono germogliati in tutto il territorio come nel romanzo e nel film dei triffidi, che poi ho saputo che l’anno prossimo ci sarà un remake del film che non mi perderò per niente al mondo, leggetevi quindi Il giorno dei triffidi di John Wyndham, l’inizio è fulminante e Cecità di Saramago gli fa un baffo. Perché proprio Cecità? Leggete il libro.

Credo che dopo questo post nuove rotte turistiche si apriranno in Spagna per cui spero anche di ricavarne qualcosa dalle amministrazioni comunali citate e voi segnatevi le tappe di questo viaggio nella scultura spagnola contemporanea. Con buona pace di Chillida, Oteiza e compagnia: brutti, sorpassati, via.

1. Alhama de Murcia (Murcia). Facile scrivere versi alla pallida luna, ma innalzare monumenti alla luna pelosa – a Capitan Uncino? agli equilibristi da circo? – possono farlo solo i grandi artisti.

2. Córdoba. Monumento al Pippistrello-Castoro, celebre figura mitologica spagnola, tipo la Chimera, con il pericoloso hobby dell’attraversamento degli obelischi, nei quali restava sempre irrimediabilmente incastrata.

3. Amorabieta (Vizcaya). Dall’antichissima cultura basca proviene il terribile Mostro della Patata Americana che popolava i racconti con i quali i grandi spaventavano i bambini e li costringevano a obbedire, se non fai il bravo viene il mostro della patata americana e ti aspira con la sua proboscide, diceva la nonna, ottenendo in cambio una risata sguaiata dal nipote.

4. Burgo Nuevo (León). Monumento postmoderno a Don Chisciotte, Sancho e Dulcinea, al Mago di Oz, a C1P8 e C3PO e a Venus di Mazinga, a segnalare la chiusura del cerchio tra cultura alta, bassa, mediobassa con forte anticiclone dalle Azzorre.

5. Valencia, rotonda nord. Ecco dov’è finito tutto il rame che si fregano dai binari, l’ho già segnalato alla polfer non preoccupatevi.

6. Oleiros (La Coruña). Monumento all’amicizia ispano-cubana. Dov’è che ho già visto sta foto?

Direi che basta.

8 Risposte

  1. …e avanza!

  2. dupuntinitrattinoaltotripladmaiuscola!!!! ah the horror the horror!!
    Devo cominciare a fotografare anch’io gli orrori che hanno piantato qui in giro.
    La povera Dulcinea con quel wonder bra bronzeo è terribile.

  3. Per me… questa scultura spagnola… è una cagata pazzesca!

    (Novantadue minuti di applausi al tuo post)

  4. A quanto pare le sculture wonder bra vanno per la maggiore:

    http://le-bourdon-masque.blogspot.com/2011/02/on-sen-paye-une-tranche.html

    (pronto alla bisogna il monumento-vomitatoio della cui segnalazione ringraziamo Trivigante)

    E io non dimenticherò anche stavolta di dire che la “rotta”, il “senso” e i “semi” che fioriscono in testa a questo post li ho trovati irresistibili.

  5. Grazie per la tua rassegna, davvero spassosissima! Il mostro patata americana lo trovo tuttavia talmente bello (non ti ricorda il paese delle creature selvagge?) che la tua ironia quasi mi offendeva.
    Grazie grazie

  6. @tutti: grassie ragassi e ragasse!
    (se pensate che io sia passato davvero per quei posti, resterete delusi, ho invece agenti segreti disseminati sul territorio spagnolo)
    (la cosa del remake dei triffidi era wishful thinking, l’uscita è prevista per il 2013, l’anno scorso però la bbc ne ha fatto una miniserie)

    @gnappolo: non l’ho visto quel film, orco can, ma provvederò quanto prima.

  7. Mazinga!!!!!!
    Oh, che botta di nostalgia, che amarcord struggente!
    Quello della Patata Americana è il più bello di tutti, da esportare.
    Mi piace molto anche quello con Groucho Marx col basco.

  8. Orpo, si contatti subito la Lonely Planet per un’edizione, strepitosa, del contemporaneo spagnolo: materia, pensiero, significato, ossia divergenze parallele nelle rotonde stradali.
    Indicaci la via, o maestro, disseminando qua e là sculture di pipistrelli volanti. Irresistibile.
    (ha ragione vanessa, ma che baffi gli hanno fatto?)

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